12 febbraio 1941 – Il primo test di penicillina su un paziente

12 Febbraio 2024by Agnese Piccoli0

L’importante rivoluzione medica del secolo scorso, che inizio una nuova era per la moderna farmacoterapia. 

 

Cos’è la penicillina?

Le penicilline sono una sottoclasse degli antibiotici chiamati beta-lattamici (antibiotici che hanno una struttura chimica denominata anello beta-lattamico) e sono utilizzate per combattere moltissime infezioni dovute a batteri sia Gram-positivi sia Gram-negativi.
Le penicilline includono:

  • amoxicillina
  • benzilpenicillina (penicillina G)
  • ampicillina
  • carbenicillina
  • dicloxacillina
  • oxacillina

 

Come funzionano per penicilline?

La maggior parte dei batteri è dotata di una membrana esterna (parete cellulare) che li protegge. Come gli altri antibiotici beta-lattamici, le penicilline agiscono impedendo la formazione di questa membrana della parete cellulare, così da far morire i batteri.

Alexander Fleming
Storia della penicillina

La storia della penicillina inizia nel 1928, anno in cui il medico scozzese Alexander Fleming, durante una serie di test e studi sull’influenza,  si accorse che una muffa si era accidentalmente sviluppata su una piastra di Petri che ospitava una coltura di stafilococchi. Fleming si accorse chiaramente che attorno a questa muffa spontanea vi era un’area del tutto libera dai batteri. Da queste osservazioni il medico dedusse quindi che la muffa, un fungo del genere Penicillium (da qui il nome penicillina), produceva una qualche sostanza battericida.

Durante i primi anni ‘40 il patologo Howard Walter Florey e il biochimico Ernst Boris Chain purificarono e sintetizzarono questa sostanza creando così un vero ANTIBIOTICO, un lavoro che rivoluzionò la storia della medicina e ridusse la perdita di vite umane durante la Seconda Guerra Mondiale.

 

Il primo test su un paziente

Il 12 febbraio 1941, Florey e Chain, dopo essere riusciti a isolare in forma pura la sostanza, decisero di testarla su un paziente affetto da setticemia: il poliziotto londinese Albert Alexander. Fu somministrata per via endovenosa una quantità di 160 mg. Ventiquattrore dopo la temperatura del paziente iniziò e al tempo stesso si riduceva anche l’infezione. Purtroppo per questo paziente in particolare la quantità di penicillina non era sufficiente e un mese più tardi morì.

 

I RISULTATI ERANO EVIDENTI E INNEGABILI!

Questa nuova sostanza aveva davvero un effetto curativo, efficace e non era tossica per l’uomo. Prima dell’estate Florey raggiunse gli Stati Uniti e iniziò la commercializzazione del prodotto: in breve tempo divenne un farmaco di interesse industriale per aziende come Merck, Pfizer e Squibb.

Tutto il mondo scientifico era entusiasta di questa scoperta, di questo lavoro:Alexander Fleming, Ernst Boris Chain e Howard Walter Florey ricevettero quindi il Nobel per la Medicina del 1945, «per la scoperta della penicillina e dei suoi effetti curativi in molte malattie infettive».

 

Agnese Piccoli

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